Martedì 21 Febbraio 2023

In occasione del centenario della nascita, Cristian Poggioni ha realizzato un incontro con letture di poesie di Pier Paolo Pasolini. Il tutto accompagnato magistralmente dal violoncello di Irina Solinas.


Pasolini muore il 2 novembre 1975 sulla spiaggia di Ostia, una morte ancora da chiarire. Finisce in galera per vent’anni Pino Pelosi allora sedicenne, forse un rapporto omosessuale finito tragicamente. Si narra però anche del furto di una parte del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” ad opera di un gruppo di neofascisti con lo scopo di attirare Pasolini sulla spiaggia.

 


Iniziamo così ad esplorare la vita di Pasolini; per descrivere il conflittuale rapporto con il padre ufficiale nella prima guerra mondiale poi fervente fascista, viene letto un brano di Rudi Dutschke leader del movimento tedesco del ‘68. I primi suoi scritti sono detti “friulani”, mettono in evidenza oltre una giovanile innocenza una marcata spiritualità, che si troverà nella figura della croce presente in molte opere cinematografiche; inoltre è già presente una passione omoerotica. Nel ’49 una denuncia per atti osceni e corruzione di minore gli comporta l’espulsione da PCI “io resto comunista” e la perdita della cattedra di professore “il segno dei poeti maledetti” obbliga Pasolini e la madre a lasciare Casarsa per trasferirsi a Roma. Nella città di Dio inizia con l’amico Sandro Penna a frequentare le borgate, dove ritrova i valori della civiltà contadina preindustriale.


Nel film “il Vangelo secondo Matteo” la morte del Papa Pio XI viene contrapposta a quella del plebeo Zucchetto. Caravaggio dipingeva i Santi con i volti dei plebei, Pasolini invece rappresenta i popolani come santi.
Nelle sue opere traspare la paura per la fine della tradizione operata dalla subcultura della omologazione frutto del neo colonialismo. Questo porterà alla fine del’ umanesimo, il popolo diventa consumatore, il bene da necessario diventa bene diffuso, per Pasolini è un genocidio culturale. Nella poesia “Alì dagli occhi azzurri”, Pasolini descrive la storia dei migranti che con navi portano intere famiglie dall’Africa, “vengono per aggredire, vengono per derubare, distruggeranno Roma” una vera profezia o un servizio del telegiornale di oggi.
Pasolini è un poeta che fa riflettere, si ringrazia il Professore Mario Porro che con la sua esperienza letteraria ha scelto le letture della serata. Erano presenti la Professoressa Nicoletta Cenni con sei studenti del Liceo Fermi di Cantù.

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