22 Settembre 2020

Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Questo provvedimento impatta in pieno sul tema della salvaguardia ambientale e del risparmio energetico, assurto ormai a simbolo di un’emergenza epocale. Di questa opportunità ci ha parlato il dr. Matteo Pirota, titolare della PETALO SRL, specializzata nell’edilizia a risparmio energetico e nella gestione delle pratiche correlate. Abbiamo potuto capire che l’opportunità è sicuramente interessante ma anche molto complessa, non solo perché l’intervento deve comunque comportare un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, ma anche per il carico di documentazione da approntare. Quindi occorre rivolgersi ad aziende specializzate in entrambi gli ambiti ed essere assistiti da un commercialista per la gestione del credito derivante dall’operazione che può essere ceduto a terzi, anche ad una banca, del tutto o in parte.
Le norme di attuazione della legge sono disponibili sul sito dell'agenzia delle entrate, digitando “agenzia delle entrate super bonus 110%”. Vi si trova anche un’utile guida, che può essere scaricata, dove si riassumono i vantaggi dell'incentivazione del 110%, detraibile in 5 anni, rispetto a quelli relativi alle norme precedenti che avevano un'aliquota che poteva arrivare al 80-85% per i condomini mentre per i singoli privati si fermava al massimo del 65% di recupero fiscale in 10 anni.
Senza scendere nei dettagli della regolamentazione, è importante rilevare che secondo il dr. Pirota i primi interventi sugli immobili difficilmente partiranno prima della prossima estate e quindi a suo parere i tempi sono piuttosto stretti, visto che la legge pone per ora il termine dei lavori alla fine del 2021. Il suo prolungamento per ulteriori tre anni appare comunque molto probabile.
L’impresa committente risponde sempre degli eventuali errori nei lavori effettuati, però serve una certificazione iniziale dello stato dell’immobile, redatta da un professionista, accompagnata da un’assicurazione di almeno un milione di euro. La ragione per cui si prevede una cifra detraibile superiore del 10% alla spesa sostenuta sta nel fatto la detrazione è distribuita sui 5 anni e anche in caso di cessione del credito l’acquirente offrirà un importo ridotto. Banche e assicurazioni si stanno attrezzando per gestire questa parte finanziaria e non bisogna sottovalutare i costi aggiuntivi che esse introdurranno non solo per le pratiche da sviluppare ma anche per le inevitabili perizie che attiveranno a sostegno del loro intervento. In ogni caso la cessione del credito dal titolare dell’immobile al cessionario deve essere ratificata da un commercialista che garantisca della correttezza dell’operazione.
Come si può desumere la gestione non è semplice e richiede accortezza e prudenza ma il raggiungimento di un importante risparmio energetico e di un elevato standard di confort, insieme ad una consistente valorizzazione dell’immobile è un’opportunità che ora ha costi decisamente inferiori rispetto al passato.

 

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