18 Gennaio 2022

Il Rotary Cantù ha ospitato nella serata di martedì 18 gennaio una interessante relazione del prof. Maurizio Martellini, eminente fisico di fama internazionale, sugli sviluppi delle scoperte scientifiche dei nostri tempi. In sala oltre ai soci rotariani guidati da Flavio Lietti anche due docenti del liceo scientifico E. Fermi, Nicoletta Cenni e Stefania Tagliabue, e nove studenti di quinta.

Nella sua esposizione il prof. Martellini ha messo in evidenza come la scienza sia sempre stata collegata con la letteratura o nel lontano passato con fenomeni come la magia, non sussistendo all’epoca le basi matematiche o tecniche per lo sviluppo di un sapere scientifico.
Bisogna giungere al ‘900 perché anche la filosofia, con Karl Popper, individui nella confutabilità di ogni assunto scientifico il requisito minimo indispensabile nel metodo della ricerca scientifica.
Attualmente enormi masse di dati e elaborazioni sempre più complesse sono alla base della ricerca in ogni campo. Fatalmente si è arrivati all’utilizzo di algoritmi estremamente sofisticati (Intelligenza Artificiale) e meccanismi di apprendimento automatico da applicare su macchine e robot (Machine Learning) che lasciano intravedere possibili deviazioni verso il controllo sociale. D’altronde con il darwinismo sociale si è già ipotizzata una sorta di selezione naturale applicata all’umanità.
Ma la scienza procede a ritmo sempre più incalzante e dallo studio dell’infinitamente piccolo si è giunti a osservare più da vicino l’universo. Nel 2015 ha trovato conferma la teoria delle onde gravitazionali ma gli scienziati stanno ancora lavorando attorno alla GRAVITA’ QUANTISTICA la cui conferma porrebbe fine alla incompatibilità tra le due grandi rivoluzioni concettuali che hanno rifondato la fisica teorica durante i primi anni del Novecento, modificando in profondità la nostra comprensione delle leggi fisiche: la meccanica quantistica e la teoria della relatività generale, ambedue confermate dall’esperienza.
La prima ha soppiantato la meccanica classica modificando la nostra idea della materia e dell’energia e la seconda ha accantonato la teoria di Isaac Newton definendo la gravità non più un campo di forze ma una proprietà, ossia una caratteristica dello spazio stesso.
Le due teorie entrano in conflitto nel definire la struttura dello spazio fisico in piccolissima scala. L’ipotetica teoria capace di descrivere gli aspetti quantistici dei fenomeni gravitazionali è appunto la gravità quantistica. La ricerca di una soluzione a questo problema è tra gli obiettivi più importanti della fisica contemporanea.
Sull’origine dell’universo la scienza continua ad interrogarsi e con gli studi di Hawkins molti progressi sono stati fatti. La sua teoria che paragona il “Big Bang” ad un “buco nero al contrario” è tra le più accreditate così come la “Radiazione di Hawkins” (mai provata) che attesterebbe la possibilità che i buchi neri possano esaurirsi.
Il fermento attorno a queste teorie potrebbe farci pensare che la scienza si perda spesso in questioni di astrusa complessità ma gli enormi sviluppi tecnologici che la scienza ci ha assicurato in pochi decenni come i semiconduttori, il laser, la microelettronica, la rivoluzione dell’ICT, il sistema di posizionamento satellitare GPS e tanti altri sono buoni testimoni del contrario.

 

 

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